Ambulatorio di medicina naturale integrata
Nel mio ambulatorio di medicina naturale integrata seguo i dettami del Manifesto della SIOMI (la Società Italiana di Omeopatia e Medicina Integrata), pubblicato nel dicembre 2011.
La persona è al centro dell’attenzione, non la malattia.
La molteplicità delle funzioni dell’organismo, la relazione mente-corpo, sono in interazione continua per il mantenimento del nostro equilibrio in salute e pertanto il mio approccio è di visione globale della persona. La conoscenza della medicina tradizionale ortodossa, i processi biochimici ( e quindi gli esami strumentali e di laboratorio) sono le basi per una completa valutazione clinica-patologica del paziente, e non vanno mai esclusi, ma queste modalità di indagine sono completate con valutazioni strumentali di tipo energetico e di intervista anamnestica di tipo omeopatico-costituzionale, per delineare le capacità di reazione e di disintossicazione dell’organismo, il che va poi correlato con il grado di equilibrio funzionale della persona oggetto di indagine.
La diagnosi di patologia d’organo è sempre inserita in una diagnosi più complessa di adattamento dell’unità corpo-mente ad una situazione alterata e quindi la terapia non potrà avvalersi soltanto del farmaco, ma soprattutto di rimedi omeopatici e/o fitoterapici. La scelta che cadrà sul tipo di terapia da utilizzare, e in particolare i tempi del percorso di terapia, saranno indicati a seconda della situazione di partenza del paziente in senso globale, non del solo sintomo manifestato.
Con la visita in medicina naturale integrata quindi si valuta innanzitutto lo stato di patologia, poi lo stato di equilibrio funzionale associato alla capacità di reattività dell’organismo (ormesi) e infine si utilizzano rimedi volti, da un lato alla stimolazione di funzioni dell’organismo e dall’altro, all’inibizione di meccanismi biologici mal funzionanti.
Come si svolge la visita?
Dopo l’inquadramento base del paziente con la lettura dei test biochimici, delle indagini strumentali eseguite nel tempo e delle eventuali cartelle cliniche, si attua un inquadramento in PsicoNeuroEndocrinoImmunologia (PNEI), cioè si verifica l’anamnesi per
- stress e sindromi correlate: ansia e depressione
- distiroidismi
- menopausa - andropausa
- sindrome metabolica
- cefalea
A questo segue la diagnosi strumentale di biorisonanza (quanto-energetica) con test biofisico MSA per valutare
- energia vitale
- intossicazione tissutale
- indice di capacità funzionale d’organo
Ovviamente non possono mancare le misure antropometriche, la valutazione morfologica e , in ambito omeopatico-omotossicologico, l’ inquadramento del terreno biologico costituzionale, l’inquadramento delle fasi di reazione tissutale e di catena causale.
In pratica per la terapia di base si seguono i canoni della Terapia Fisiologica di Regolazione, che è la naturale evoluzione dell’omeopatia e dell’omotossicologia, con l’utilizzo di rimedi di estrazione completamente naturali di tipo classico propri dell’omeopatia, e/o rimedi omotossicologici della tradizione tedesca, e/o i più moderni rimedi della farmacologia in low-dose che utilizza ormoni, citochine, neuropeptidi in nano dosi. Questi principi attivi stimolano la reattività dell’organismo, ma dovranno essere sempre correlati con il potere detossificante e con lo stato infiammatorio (acuto e cronico) dell’organismo stesso. Si possono quindi completare le terapie con la fitoterapia e, se necessario, con il farmaco.
La regolazione dietetica diventa parte integrante della terapia perché l’alimento deve essere un nutriente e quindi è la prima terapia; l’alimentazione può essere integrata con una supplementazione nutrizionale, quali oligoelementi e vitamine per il corretto metabolismo cellulare (come attività enzimatica) o antiossidanti per la difesa dai radicali liberi o aminoacidi per il sostegno plastico tissutale delle sintesi proteiche.