DEMENZA E TUMORI: SE OBESO AUMENTA IL RISCHIO
L’obesità è un disturbo che non porta solo ad aumentato rischio cardiovascolare e di sviluppo diabete ma anche a patologie più gravi, soprattutto tra i trentenni, come demenza e tumore.
Un recente studio dell’Università di Oxford pubblicato recentemente nel Postgraduate Medical Journal, l’autorevole rivista del British Medical Journal non solo conferma i numerosi studi precedenti che avevano associato l'obesità con un aumentato rischio di demenza e morbo di Alzheimer, ma correla l’età all’aumentato rischio. In particolare, lo studio condotto da Michael Goldacre ha controllato e analizzato i registri ospedalieri di tutta l'Inghilterra tra il 1999 e il 2011 e ha identificato 451.232 persone obese Tra questi hanno verificato che le persone obese di età compresa tra 30-39 avevano 3,5 volte in più la probabilità di sviluppare la demenza rispetto agli individui non obesi della stessa età. Tuttavia, in età avanzata, cioè le persone obese a 80 anni avevano minor rischio, precisamente il 22% in meno di probabilità, di sviluppare demenza e Alzheimer. Questo dato non conferma che l’obesità dell’anziano protegge contro la demenza, ma certamente l’anziano di oggi obeso ha un rischio inferiore rispetto al trentenne di sviluppare il morbo di Alzheimer.
The Lancet ha pubblicato un altro interessantissimo studio fatto presso la London School of Hygiene & Tropical Medicine, che pone in correlazione l’obesità con il rischio di ammalarsi uno dei tumori più comuni. Lo studio è il più grande trial mai condotto per indagare la relazione tra obesità e cancro, che ha coinvolto in Gran Bretagna ben 5 milioni di persone, seguiti per una media di quasi otto anni di follow up. L’analisi epidemiologica ha messo in relazione il BMI (indice di massa corporea) di ciascuna persona inserita nello studio, col suo rischio di sviluppare un tumore.
Il risultato da numeri impressionanti: ogni aumento di 5 kg/m² del BMI si sviluppa un rischio maggiore del 62% di cancro all'utero, del 31% di cancro alla cistifellea, del 25% ai reni, del 10% al collo dell'utero, del 9% alla tiroide e di leucemia. Il rischio di sviluppo di altre localizzazioni del tumore, sono in relazione non solo al BMI ma anche all’età e al sesso: cioè per le categorie già a rischio per sesso e età, un aumento del BMI peggiora il rischio già esistente di cancro del fegato (+19%), colon (+10%), delle ovaie (+9%), e del cancro al seno (+5%). Quindi una donna in menopausa in sovrappeso aumenta il proprio rischio di cancro al seno del 5% ogni 5 punti in più di BMI, rispetto alla donna della stessa età normopeso.